Il mondo dei dermatologi negli ultimi 20 anni è stato segnato da momenti di profonda ristrutturazione come è accaduto, con l'avvento dei retinoidi, della ciclosporina e recentemente dei farmaci biologici tanto per fare alcuni esempi nel campo della terapia.

Nella diagnosi invece lo specialista ha potuto contare per molto tempo su un requisito abbastanza "stabile" unicamente collegato alla sua acutezza visiva e alla sua perspicacia clinico-deduttiva. Tutto così finché non è arrivato il dermatoscopio.

Inizialmente accolto con una certa "neutralità", successivamente sappiamo quanto è stato capace di complicarci la vita o quanto l'ha facilitata in termini di diagnosi precoce come nei melanomi, per esempio.

 

Oggi appoggiare lo strumento sulla cute è diventato un gesto naturale come lo stetoscopio per l'internista, otoscopio per l'otorino, l'oftalmoscopio per l'oculista e così via. Anche se un po’ in ritardo il dermatologo finalmente ha smesso di essere "orfano" di un suo strumento rappresentativo.

Il dermatoscopio ha cambiato letteralmente il modo di vedere la pelle affermandosi come la lente d'ingrandimento ordinaria non è mai riuscita a fare in tutta la storia della dermatologia.

Abbiamo così avuto accesso ad un mondo di segni irraggiungibili dall'occhio nudo, alcuni meramente descrittivi ma non per questo di minore impatto sulla conoscenza, altri invece con una buona ricaduta clinica.

La prolificità con cui nuovi lavori si susseguono, conferma quanto sia vitale il settore capace di dare a ciascuno la possibilità di segnalare qualcosa di nuovo anche su patologie storiche o apparentemente scontate.

 

Ma se riflettiamo il campo in cui il dermatologo si è trovato più impreparato è stato quello che governa il complesso mondo degli insetti che vivono sulla e dentro la pelle dell'uomo. Infatti quella minima competenza entomologica che è sempre stata necessaria in questo settore oggi è diventata improvvisamente insufficiente.

Per esempio nel mondo della pediculosi, favorito dal fatto che esso si sviluppa all'esterno della cute a differenza di acari, larve e vermi, il dermatoscopio ha portato nuove informazioni sulla biologia e comportamento del parassita tanto da generare un interesse parallelo a quello degli entomologi.

 

L'entodermoscopia (o entomodermoscopia) è una dermatoscopia 10x dedicata agli insetti e al loro mondo che per coincidenza è proprio la nostra pelle. In un certo senso il dermatoscopio ha introdotto un approccio che ricorda quello ecologico-etologico con cui oggi si studiano gli animali evitando di interferire con il loro habitat. Un vetrino, infatti, non rappresenta il luogo migliore per capire il comportamento di un insetto che sceglie la pelle per vivere.

 

Ma per ben comprendere questa nuova dimensione il dermatologo dovrebbe arricchire le sue competenze entomologiche acquisendo un lessico ed una conoscenza tecnica di non immediato reperimento.

Il sito sull'entodermoscopia vuole per questo venire in aiuto al dermatologo appassionato favorendo, nel confronto con altri colleghi, l'acquisizione semplificata di quello che ciascuno di noi ha già imparato seguendo uno specifico settore delle parassitosi.

Inoltre il sito sarà aperto anche a contributi di entomologi e altri studiosi che a loro volta sono interessati a migliorare le loro conoscenze dermatologiche.

Il risultato di queste interazioni potrebbe portare col tempo a ricadute non solo nel campo della pura speculazione ma specialmente nella diagnosi e auspicabilmente nella terapia.

 

Personalmente sarei felice se chi decidesse di parteciparvi, lo facesse con uno spirito vicino a quello dei ricercatori del XIX secolo che con i loro semplici microscopi e tanta sete di conoscenza, sono riusciti a costruire le basi della nostra attuale scienza.

 


Tani Scanni

Bari 20\08\2009

EDS www.entodermoscopy.net